I francesi scappano a Madrid dove bar e ristoranti sono aperti la sera, i tedeschi vanno a Maiorca, bellissimi progetti di smart working a Fuerteventura. E in tutto questo gli italiani non possono andare da Monza a Milano, ma possono prendere l’aereo in zona rossa. Protestano gli addetti ai lavori degli affitti brevi: ah davvero?
Città in zona rossa, ristoranti e pub chiusi la sera? Poco male, basta prendere un aereo per Madrid o per Maiorca, o prenotare una crociera e il problema è risolto. È la grande falla delle restrizioni italiane, e non solo, dello stop agli spostamenti anti Covid: che sia zona rossa o arancione, chi deve andare all’estero per turismo può farlo raggiungendo tranquillamente l’aeroporto più vicino. Il ministero dell’Interno lo permette ma la polemica dal mondo del turismo in ginocchio non può non scoppiare. Gli alberghi e l’intero sistema dell’ospitalità italiana sono fermi da mesi a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra e lo scenario certo non migliorerà considerate le nuove possibili restrizioni previste dal decreto di mercoledi prossimo. Con il periodo pasquale alle porte, la domanda di extra-albergatori e operatori turistici sorge spontanea: come è possibile autorizzare i viaggi oltre confine e allo stesso tempo impedire quelli in Italia?
Con una nota del gabinetto della ministra Luciana Lamorgese il governo ha chiarito nelle settimane scorse il via libera per gli spostamenti verso l’aeroporto per dirigersi all’estero: «Sono giustificati se finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti, non possono subire compressioni o limitazioni al proprio svolgimento». Valigia alla mano e muniti di autocertificazione, il viaggio da casa in aeroporto, anche in zona rossa, è attualmente ritenuto tra i movimenti essenziali consentiti.
Ci si potrà dirigere da turisti nei seguenti Paesi: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco. A parte eccezioni di territori non appartenenti all’Ue, a restrizioni da rispettare, e tampone rapido a cui sottoporsi una volta tornati in Italia, la vacanza è consentita.
Una contraddizione non indifferente se si pensa che nel nostro stesso Paese sarà vietato muoversi tra le regioni almeno fino al 30 aprile e che gli unici motivi di trasgressione della regola sono quelli di salute, lavoro o estrema necessità. Senza pensare poi alle zone arancioni e rosse in cui è vietato uscire dal proprio Comune, e il coprifuoco delle 22 oltre il quale doversi obbligatoriamente ritirare nelle proprie abitazioni.
42 milioni di contagiati in tutta Europa da inizio pandemia e una terza ondata che non accenna a lasciare in pace gli Stati membri. Lo scenario in cui in alcuni Paesi sempre più cittadini si stanno organizzando per scappare da restrizioni e controlli sembra non preoccuparli. Fra tutti, insieme a quello italiano, il caso della Germania. Migliaia di tedeschi desiderosi di vacanze pasquali stanno fuggendo dalla chiusure imposte dal governo verso Maiorca, ormai isola conquistata. In soli due giorni alle Baleari sembrerebbero essere atterrati circa 130 aerei provenienti dalla Germania.
L’esodo è anche quello dei francesi verso la Spagna. La meta è Madrid, dove la presidente di regione Ayuso ha permesso l’apertura serale a bar e ristorante, così come a palestre e piscine, attirandosi decine e decine di turisti francesi. Il risultato è una gran folla per tutta la città, con il 40% delle nuove infezioni dell’intero Paese concentrato solo a Madrid. Altra gettonata via di fuga sono le crociere: scappare in mare e allontanarsi da zone rosse e lockdown è una delle soluzioni a cui le grandi compagnie continuano a incoraggiare con ottimi risultati nelle richieste. Un tampone con esito negativo e il viaggio è permesso.
Prove di normalità e a tratti di incoscienza che richiederanno una gestione più che mai controllata, soprattutto in vista nei prossimi mesi del via libera al passaporto sanitario. Il documento sarà disponibile sia in versione cartacea che in versione elettronica e servirà a certificare l’avvenuta vaccinazione o il risultato dell’ultimo tampone effettuato.
Fonte: Open