Novità nel decreto agosto per gli affitti brevi. Secondo un emendamento votato in Commissione al Senato e, che il 5 ottobre verrà discusso in Aula, l’affitto di più di tre appartamenti viene considerado come “attività di impresa” e non può quindi usufruire della cedolare secca al 21%.

 

Il dl agosto dovrebbe passare senza troppe modifiche alla Camera per giungere all’approvazione entro il 14 agosto. L’emendamento in questione eliminerebbe per chi ha più di tre appartamenti destinati ad affitti brevi la possibilità di usufruire del regime agevolato della cedolare secca e, al essere considerato come un’impresa, lo obbligherebbe a tutta una serie di adempimenti fiscali, non ultimo quello di aprire una partita IVA.

 

La norma è stata salutata con soddisfazione dal ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini, perché “riporta i B&B allo spirito per cui sono nati, cioè ospitare le persone offrendo l’esperienza di vivere in una casa italiana”. Sul versante opposto, Confedilizia che in una nota diffusa ha criticato aspramente la nuova norma. “la nostra opinione è che non vi sia bisogno di una norma. Sono le regole generali del codice civile e del diritto tributario ad indicare quando un’attività debba considerarsi imprenditoriale, e l’amministrazione finanziaria le applica da decenni, con tutti gli strumenti per sanzionare chi ‘sgarra’. Tuttavia, se si intende (per la sola locazione, chissà perché) inserirle in un testo di legge, la strada più corretta sarebbe quella di ‘copiare e incollare’ ciò che ha scritto l’Agenzia delle entrate in un parere di poco più di un mese fa, il numero 278 del 26 agosto”.

 

 “Al fine di considerare imprenditoriale l’attività di locazione – scrive l’Agenzia – si ritengono idonei alcuni elementi quali la fornitura, insieme alla messa a disposizione dell’abitazione, di servizi aggiuntivi che non presentano una necessaria connessione con le finalità residenziali degli immobili, quali, ad esempio, la somministrazione dei pasti, la messa a disposizione di auto o altri mezzi a noleggio, o l’offerta di guide turistiche o di altri servizi collaterali, per la cui fornitura si può presupporre l’esistenza di una organizzazione imprenditoriale, nonché la presenza di personale dipendente, l’impiego di un vero e proprio ufficio, l’utilizzo di un’organizzazione di mezzi e risorse umane e l’impiego di altri possibili fattori produttivi’.

 

“Queste – da sempre – sono le caratteristiche di un’attività imprenditoriale, nella specie nel settore delle locazioni. Se l’intento è quello di esplicitarle per rendere più chiara la normativa, le si trasferisca in un testo di legge. Altrimenti, il risultato di una norma mal calibrata sarà quello di sempre: alimentare elusioni e sommerso, in questo caso in un comparto, quello degli affitti brevi, che non riguarda solo i turisti, ma anche lavoratori, studenti, parenti di persone ricoverate. E’ questo che si vuole?”.

 

 

 

fonte: Il Sole 24 Ore

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