Indubbiamente gli innumerevoli decreti hanno avuto importanti ricadute sul turismo, come la proroga al 7 ottobre delle misure restrittive per contrastare il Covid, ma Regioni e Comuni si attivano con interventi a favore del settore.

 

Con bandi a sostegno di turismo e cultura, agenzie viaggi e tour operator, le Regioni si danno da fare. Si passa dal bando, in via di definizione della Provincia autonoma di Trento, per il contributo alle strutture ricettive che garantiscono certi livelli occupazionali, ai contributi a fondo perduto concessi dalla Regione Puglia alle imprese del settore turistico che abbiano subito perdite, sussistendone i requisiti.

 

Sono stati erogati anche bonus per le assunzioni di personale nel settore turistico, come quello della Regione Liguria, e non mancano anche interventi di solidarietà come la convenzione sottoscritta dalla Regione Lombardia e le Associazioni di categoria (Confcommercio Lombardia, Confindustria Lombardia, Confesercenti Regionale della Lombardia), prorogata fino al 15 ottobre 2020, che introduce e disciplina la possibilità di alloggio per soggetti “che per ragioni di tutela della salute, oltre che per esigenze lavorative, non possono rientrare in sicurezza al proprio domicilio”.

 

Ma oltre alle misure positive in favore delle locazioni brevi e del turismo, non mancano misure volte a contenere il fenomeno ricettivo. Tra i provvedimenti più discussi in questo senso è stato il recente Regolamento Edilizio del Comune di Venezia (delibera del Consiglio comunale n. 70 del 13 dicembre 2019, in vigore dal 15 febbraio 2020) che introduce diversi limiti agli operatori degli affitti brevi.

 

Per esempio, l’art. 42 del Regolamento prevede che “Le strutture ricettive devono avere accessi separati rispetto alla residenza” e prosegue prescrivendo che “negli edifici costituiti da due o più unità immobiliari ad uso residenziale sono ammesse più unità immobiliari residenziali che svolgono attività di “Bed and Breakfast / Locazione turistica” a condizione che non siano tra loro in comunicazione fisica o poste in continuità diretta.” La norma è di scarsa chiarezza lessicale è genera evidenti difficoltà interpretative. Ma soprattutto, nella sua accezione più restrittiva, impedirebbe di fatto a un proprietario di esercitare un’attività di B&B, o anche semplicemente di locare il proprio appartamento con finalità turistica, se già un altro condomino sullo stesso piano svolge la stessa attività. Una norma che presta il fianco a ovvie censure di legittimità per l’ingiustificata limitazione al diritto di proprietà, fatta rilevare da alcune associazioni di categoria come Prolocatur che hanno proposto ricorso al T.A.R. Veneto.

 

Oggi, quindi, per gli operatori mantenersi aggiornati diventa indispensabile. Per un primo approfondimento sui sussidi, si vedano i suggerimenti del Sole24 ore: https://bit.ly/sussidi-turismo

 

 

 

Fonte: hospitalitylawlab.net

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